Come un rito che si ripete: fedele alla “mission” culturale delle origini, ma al tempo stesso orchestrato per mettere in campo anno dopo anno un rinnovato entusiasmo proiettato verso il futuro e verso inesplorate dimensioni della contaminazione artistica. Oggi come allora, l'obiettivo del festival continua ad essere il medesimo: intercettare e farsi veicolo dello spettro in costante metamorfosi dei linguaggi che caratterizzano la contemporaneità. Un percorso declinato attraverso i cinque parametri della creatività codificati dal comitato scientifico del festival: seguire una regola, varcare i confini, comporre e scomporre, idee che viaggiano, cambiare le coordinate. Quindi, le parole chiave: contaminazione, innovazione, bellezza, incontro, narrazione-storytelling.
Dal 13 al 22 settembre il manifesto programmatico si svelerà a concerti, conferenze, dibattiti, eventi e iniziative corollarie, suddivisi com’è ormai tradizione in una serie di format che anno dopo anno si arricchisce di nuove proposte, mantenendo al contempo un legame di continuità con la storia ultradecennale del festival.
Suonare, come scrivere, dipingere, scolpire, significa creare delle isole. L’arte trasporta al centro delle cose: contaminando molteplici linguaggi espressivi in una ricerca artistica dinamica e sperimentale, viva e vibrante, anche quest’anno il Festival LeXGiornate torna a invadere il centro storico di Brescia con una serie di eventi il cui obiettivo è offrire al pubblico nuovi sguardi, nuovi stimoli, aprire nuove prospettive per la fruizione culturale, spingersi oltre le etichette per immaginare ‘un nuovo modo di essere’. Un viaggio nella creatività illuminato da ospiti di caratura interazionale e caratterizzato dall’interazione fra concerti, riflessioni filosofiche e altre suggestioni culturali, che quest’anno graviteranno attorno ad un tema di grande fascino – “il sogno” - in cui la musica rappresenta l’elemento unificante, il catalizzatore d’emozioni attraverso cui nutrirsi e arricchirsi, animando un dibattito libero e senza confini; attraverso cui sondare nuove frontiere e nuove prospettive della fruizione artistica; attraverso cui aggiungere vita ai giorni, piuttosto che giorni alla vita.
Daniele Alberti
direttore artistico