Si tratta di una schedina di dimensioni molto contenute, poco più di 8×5 cm, equipaggiata con un processore ARM a 700MHz, 512MB di RAM ed una serie di ingressi ed uscite che vi andremo ad elencare:
Quest’ultima funzionalità, ovvero il “General Purpose Input/Output” rende possibile l’utilizzo della scheda per applicazioni elettroniche simili a quelle realizzabili con il noto “open hardware” Arduino, essendo delle porte di in e out per segnali digitali.
Questa scheda ha riscosso un successo enorme in giro per il mondo, le ragioni sono sicuramente riconducibili a tre fattori:
Con un Raspberry Pi 2 è possibile fare di tutto. Le applicazioni più ovvie sono le seguenti ma c'è ovviamente enorme spazio per la fantasia:
- server di vario genere (web, FTP, NAS,...)
- media center
- normale computer (in grado di eseguire distribuzioni Linux opportunamente modificate; i.e. Debian, Fedora, Arch Linux, Gentoo, FreeBSD,...)
- domotica (può essere utilizzato come controller per un sistema di home automation. Si pensi ad esempio alle gestione dei sistemi di sicurezza, di sorveglianza e dell'impianto di illuminazione)
- hotspot WiFi con captive portal
- applicazioni di vario tipo nel settore dell'elettronica grazie all'utilizzo delle connessioni GPIO (General Purpose Input/Output, il “pettine” GPIO, immediatamente riconoscibile sulla scheda, consente di comandare dal Raspberry altri circuiti elettronici esterni)